venerdì 7 giugno 2013

Lancia

La lancia è l'archetipo dell'arma inastata. Nata come strumento di caccia, è stata impiegata fin dal principio come arma. Qui sotto è illustrata una lancia:


La lancia è costituita da:
1) Un manico, in genere di legno, di lunghezza variabile dal metro ai 6 metri della sarissa. Al manico è collegata una punta.
2) Punta può essere di pietra o metallo, avente forma triangolare, a losanga o seghettata, quest'ultima solitamente nella pesca assieme ad una fune assicurata al fondo del manico.

A differenza di altre lingue, nelle quali la differenza intercorrente tra la lancia utilizzabile come proiettile e la lancia da impiegarsi negli scontri corpo-a-corpo, soprattutto nel caso dell'arma lunga e pesante destinata alle forze di cavalleria, viene ribadita dall'uso di vocaboli diversi (es. in lingua inglese la lancia eiettabile è definita spear mentre la lancia da cavalleria è indicata con il vocabolo di derivazione latina lance), in lingua italiana si ricorre al vocabolo lancia per indicare genericamente proiettili come ad esempio il giavellotto e la zagaglia, armi da mischia come ad esempio la dory, la partigiana e il lanciotto, ed armi inastate di enormi dimensioni, destinate a corpi specializzati degli eserciti antichi e medievali come la picca e la lancia da giostra.

Lance con lama di selce: La storia della lancia e delle armi inastate che da essa derivano comincia nell'Età della pietra, quando i primi uomini legarono ad un lungo manico di legno un coltello di selce ed ottennero la prima forma di lancia a noi nota. La lancia e le armi inastate in generale sono state impiegate in ogni guerra prima della supremazia delle armi da fuoco.

Guerrieri Sumeri armati di lancia e scudo: La creazione dei primi eserciti stabili e la nascita dei primi grandi imperi (Sumeri, Egizi, Ittiti) incentivò lo sviluppo della metallurgia e degli armamenti, apportando massicce evoluzioni alle armi precedentemente in uso presso le popolazioni di cacciatori-raccoglitori dell'età della pietra. Mentre si diffondeva l'uso della spada e dello scudo, dalla lancia, originariamente arma versatile, atta sia alla mischia che al lancio, svilupparono due forme distinte di arma: l'arma inastata da mischia, pesante ed atta a prolungare il campo d'azione del combattente, ed il giavellotto, evoluzione della zagaglia primitiva unicamente atto all'uso come proiettile.

Antica Grecia: La nascita della fanteria pesante (VI secolo a.C.), protetto da elmo, corazza, e scudo di bronzo, codificò il modello della lancia pesante da mischia (dory in greco antico), con asta in legno duro lunga 2-3 metri, lama massiccia di metallo e sauroter, detto "tallone", pure di metallo. La lancia leggera, ormai un vero e proprio giavellotto, divenne appannaggio delle forze di fanteria leggera. L'avvento sulla scena greca delle forze di cavalleria pesante, portò alla diffusione di nuove forme di lancia, apprositamente disegnate per i bisogni del guerriero a cavallo: lo xiston, una lancia lunga oltre tre metri, leggera e flessibile, destinata a superare il mure delle dory, nonché vero e proprio archetipo della lancia da cavalleria.

Roma Antica: L'esercito romano, al tempo della repubblica romana. La prima linea della legione repubblicana era così composta dagli hastati armati con l'hasta, sorta di variante romana della dory greca.
La repentina evoluzione della legione romana portò ad un sistematico abbandono della lancia da mischia in favore di tattiche che privilegiavano lo scontro con scudo (il pesante scutum) e spada (il gladio corto, massiccio ed appuntito). Caratteristica distintiva delle armate romane divenne invece il loro particolare giavellotto, il pilum, formato da un manico di legno cui era assicurata una lunga estremità di piombo terminante in una punta simile come forma ad una pallottola. I cavalieri celti e germani che combattevano per Roma, eredi della tradizione bellica secolare dei loro popoli d'origine, utilizzavano pesanti lance da cavalleria. I cavalieri Sarmati, popolazione nomade delle steppe euro-asiatiche, diffusero l'uso di una particolare lancia da cavaliere lunga e massiccia, da utilizzarsi con due mani, il kontos.

Medioevo: La lancia era l'arma principale della cavalleria pesante medievale: grazie alla resta che le impediva di scivolare all'indietro quando essa colpiva il bersaglio, il cavaliere lanciato al galoppo poteva scaricare contro il nemico tutta la propria forza. Le lance, di legno, erano fabbricate in modo da spezzarsi all'urto, altrimenti il cavaliere sarebbe stato sbalzato di sella. Alla cavalleria pesante, si contrapposero reparti di fanteria anch'essi armate di lancia, queste lance avevano una piccola punta dalla parte del manico, così da poterle infilzare per terra e reggere con più forza le cariche di cavalleria.

Evo Moderno: La massiccia diffusione delle armi da fuoco negli eserciti del XVI secolo, ridusse il campo d'utilizzo delle armi inastate. La picca continuò ad essere ampiamente utilizzata nei quadrati di fanteria per tutta la Guerra dei Trent'anni ed ancora al tempo di Luigi XIV di Francia. La lancia da cavalleria, notevolmente alleggerita rispetto al modello medievale, continuò invece a restare in uso per tutto il XIX secolo, periodo in cui si diffusero negli eserciti europei i reggimenti di cavalleria indicati appunto come lancieri. Solo a seguito della prima guerra mondiale la lancia cadde definitivamente in disuso come arma d'ordinanza divenendo arma da parata.

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