giovedì 6 giugno 2013

Elenco spade

  • Spade celtiche: costituiscono l'archetipo dal quale svilupparono le spade europee dell'età del ferro. Si trattò di un insieme piuttosto disomogeneo di armi da taglio dalla foggia e dalle dimensioni variabili, non inquadrabili in una tipologia uniforme, che influenzarono significatamente lo sviluppo della spada presso le due culture, Romani e Germani, che prima convissero con i Celti e poi li soppiantarono nel dominio sulle terre dell'Europa continentale. Da un precedente modello celtico svilupparono infatti sia il gladius che la spatha, le armi da cui ebbe origine la spada vichinga dell'Europa carolingia, l'archetipo della spada in uso alla cavalleria medievale.
  • Gladio: era l'arma in dotazione ai legionari dell'esercito romano; si trattava di una piccola spada a doppio taglio con la lama larga e molto appuntita, lunga tra i 60 e 80 cm, che si prestava molto bene all'esecuzionedi fendenti verticali e tagli verticali. La punta triangolare, era progettata con l'intenzione di penetrare facilmente le carni del nemico.

  • Spatha: è una spada d'epoca romana classica evoluzione del gladio, ma con lama molto più lunga: all'incirca tra gli 80 e 100 cm.

  • Spada vichinga: è un tipo di spatha sviluppatasi dalla spada del periodo delle migrazioni intorno all'VIII secolo. Funse da archetipo per la spada della cavalleria medievale con lo sviluppo delle grandi else cruciformi e, nonostante il nome, non fu arma esclusiva dei Vichinghi, bensi si diffuse in tutta Europa durante l'epoca vichinga.

  • Spada d'armi: è la classica spada ad una mano usata nel periodo medievale dalla cavalleria (tra l'XI e il XVI secolo), evoluzione della spada celtica. Ha una doppia lama adatta sia per il taglio che per l'affondo di dimensione che variano fra i 70 e 80 cm.

  • Spada bastarda: o spada a una mano e mezza è una tipologia di spada sviluppata in Europa nel tardo XIV secolo. Si tratta di un ibrido tra la spada d'armi tipica della cavalleria, rispetto alla quale ha un'impugnatura molo più grande e versatile, e la spada a due mani usata dai milites per gli scontri a piedi, rispetto alla quale ha prò lama più corta: dai 110 ai 140 cm.

  • Striscia: o spada da lato a striscia o anche spada all'italiana è una spada a lama sottile che ebbe larga diffusione in Europa nel XVI e XVII secolo. é considerata l'evoluzione della spada da lato ed è conosciuta come rapière in francese. Caratterizzata da un'elsa assai complessa costruita per proteggere la mano rimane un'arma da affondo, sebbene la lama possa essere sufficiente larga per tagliare (in modo molto minore delle spade medievali). La lama, solitamente a doppia affilatura, può essere affilatura, può essere affilata per tutta la lunghezza, oppure solo dal centro alla punta. Lunga dai 100 ai 120 cm per circa 1 kg di peso, appare più lunga e sottile della spada da lato dei secoli passati.

  • Sciabola: è un'arma bianca manesca con lama monofilare curva, affilata sul lato convesso, di lunghezza variabile e guardia molto pronunciata, atta a coprire tutta la mano.
  • Sciabola d'abbordaggio: è un'arma bianca costituita da una sciabola corta e larga, ovvero da una spada da taglio, con lama dritta o leggermente ricurva, ed un'elsa spesso dotata di guardia a coppa piene, oppure in guisa di cesto.

  • Jian: è una spada cinese dritta a doppio filo. Di peso inferiore al dao (sciabola) e con il baricentro vicino alla guardia, quest'arma si basa su affondi e fendenti mirati principalmente alle parti vulnerabili del corpo e per recidere tendini e fasce muscolari. La parte più vicina all'elsa, è solitamente più spessa e utilizzata per la difesa, mentre la punta della lama è sottile per facilitare l'offesa. In Cina, il jian è considerata l'arma più nobile delle arti marziali.

  • Katana:  è la spada giapponese per antonomasia. Anche se molti giapponesi usano questa parola per indicare genericamente una spada, il termine katana si riferisce più specificamente ad una spada a lama curva e a taglio singolo di lunghezza superiore ai 60 cm usata dai samurai.
    Nomenclatura di una katana:
    Schema katana
    L'elsa (tsuka) de katana, fatta di legno e avvolta nel samegawa, si compone di:
    Fuchi: un collare tra l'impugnatura e la guardia.
    Habaki: un collare metallico a forma di cuneo usato per agganciare la spada alla guardia ed è posto vicino al codolo.
    Kashira: il pomolo alla fine dell'impugnatura.
    Mekugi: un piccolo dente per assicurare l'elsa al codolo (nakago).
    Mekugi-ana: sono dei buchi nell'elsa e nel codolo per il mekugi.
    Menuki: piccoli ornamenti nell'elsa (di solito sotto al tsuka-ito) che migliorano l'impugnatura e originariamente usati con lo scopo di nascondere il mekugi.
    Same-hada: il motivo della rivestitura dell'elsa, letteralmente il motivo della pelle di razza.
    Same-kawa (samegawa): la pelle di razza o squalo che avvolge l'impugnatura.
    Seppa: rondelle poste sopra e sotto l'impugnatura per migliorare l'incastro.
    Tsuba: l'impugnatura.
    Tsuka-maki: l'arte di avvolgere la tsuka, incluso i più comuni hineri maki e katate maki (avvolgimenti da battaglia).
    Tsuka-ito: l'avvolgimento dell'elsa (tsuka), tradizionalmente di seta ma oggi spesso anche di cotone e alcune volte di cuoio.
    Fodero (Saya): tradizionalmente realizzato in legno di magnolia laccato.
    Kaeshizuno: un uncino usato per bloccare il fodero alla cintura (obi) durante l'estrazione.
    Koiguchi: la bocca del fodero, tradizionalmente fatto di corno di bufalo.
    Kojiri: la fine del fodero, anch'esso tradizionalmente fatto in corno di bufalo.
    Kozuka: un manico decorativo adatto per il kogatana.
    Kuri-kata: un anello solitamente in corno applicato al fodero a circa un palmo dal koiguchi, serve come passante per il sageo.
    Sageo: la corda usata per legare il fodero alla cintura (obi) quando indossata.
    Shidome: un dettaglio estetico sul kurikata.
    Wari-bashi: bastoncini metallici in una tasca del fodero.
    La lama vera e propria invece si divide nel codolo (nakago), nel corpo della lama e nella punta (kissaki). Il sugata è la forma che assume complessivamente la lama. Vista invece dal dorso al tagliente la lama si divide in:
    Mune: il dorso della lama. Può essere distinto in vari tipi: hikushi (basso), takashi (alto), mitsu (a tre lati), hira o kaku (piatto), maru (arrotondato).
    Shinogi-ji: il primo dei due piani che formano la guancia della lama. Su di esso si possono trovare profonde incisioni longitudinali, solitamente sul primo terzo della lama, rappresentanti disegni (horimono) o caratteri sanscriti (bonji). Qui può essere presente anche un solco da entrambi i lati (hi) atto ad alleggerire ed bilanciare la lama.
    Shinogi: la linea di divisione tra i piani. Nella forma di lama denominata shinogi-zukuri , dopo il cambio  di piano del kissaki determinato dalla linea di yokote, lo shinogi prende il nome di ko.shinogi.
    Ji: la linea di divisione tra i piani che formano la guancia della lama.
    Un kissaki si può dividere in:
    Hamon: la linea di tempra che caratterizza la katana ed ottenuta tramite tempra differenziata. Risulta in una linea di colore leggermente diverso nella parte tagliente della lama.
    Boshi (pollice): la parte di hamon situata sulla punta della lama (kissaki).
    Ha: la parte temprata ed affilata.
    • Daito: letteralmente "spada lunga" è una categoria di spade giapponesi a cui appartengono sia la katana che il tachi. Una spada per essere considerata una daito deve esser lunga più di due shaku (60 cm) in linea retta.
    • Nodachi: "spada da campo" o "grande spada", è una spada giapponese a due mani. Ha il medesimo disegno e aspetto generale di una tachi, ma è considerevolmente più lunga, in quanto può raggiungere una lunghezza che varia solitamente da 1.4 a 1.8 m circa. Molte nodachi presentano un'impugnatura molto più lunga rispetto alla katana semplice, che può variare dai 30 ai 33 cm, tuttavia una nodachi ottimale dovrebbe presentare un rapporto lama/impugnatura di 4/1.
    • Shikomizue: "bastone preparato" è un bastone animato ovvero un bastone da passeggio celante una lama al suo interno che può essere sguinata per autodifesa. In Giappone, divenne popolare quando le katane furono rese illegali.
    • Shiraya: "fodero bianco" è un fodero di legno senza decorazioni usato per preservare e custodire la lama, quando non si prevede di usarla.
    • Meito: "spada famosa" o "spada eccellente" più che un tipo diu spada è un grado di qualità. In Giappone questo significa che la spada ha una storia importante o che le sue qualità eccelse la distingue dalle spade comuni. Nel senso occidentale, Excalibur sarebbe considerata una meito.

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